Campanella

Tommaso Campanella (Stilo 1568 - Parigi 1639) fu, con Telesio e Giordano Bruno, uno dei maggiori rappresentanti del pensiero italiano rinascimentale. 

La vita 

Entrato adolescente nell'ordine dei Domenicani dedicandosi con passione allo studio delle discipline filosofiche e scientifiche. 

La scoperta della congiura (dichiara di aver imparato di più da un filo d'erba o da una formica che dai libri - 1599) gli costò la condanna al carcere per tentata ribellione ed eresia da parte dell’Inquisizione. Evitata la pena capitale simulando la pazzia, per 27 anni rimase prigioniero nei Castelli di Napoli e in questo periodo di forzata inazione compose molte delle sue opere principali. 

Ottenuta infine la libertà, ma osteggiato da molti a Roma, vi condusse una vita difficile per qualche tempo, finché fu costretto a rifugiarsi in Francia, dove fu accolto con favore fino alla sua morte.


Il pensiero

Campanella accoglie in sé e cerca di fondere in sintesi gli elementi della filosofia rinascimentale, i cui elementi principali sono:
  1. l’opposizione all'aristotelismo,
  2. l’esaltazione della dignità umana,
  3. la concezione dinamica dell'essere,
  4. anticipa inoltre il principio dell'autocoscienza.

Alla base del suo pensiero sta la concezione delle tre primalità dell'essere:
  1. potenza (il Padre; esistenza),
  2. sapienza (il Figlio; verità),
  3. amore (Spirito; bontà). 
La cosmologia di Campanella, influenzata da Telesio ma non priva di originalità, concepisce la natura come animata: non solo la natura è vivente anche nel suo livello apparentemente inorganico, ma è anche in qualche modo cosciente in ogni sua articolazione.

La religione poi è l'espressione più completa di tutte le virtù e trova la sua giustificazione profonda non in una sanzione esterna, ma nella costituzione metafisica dell'uomo che tende verso il Creatore come al suo fine.  

La concezione politica di Campanella è espressa, per un verso, ne La città del Sole (1602), ipotesi di una società ideale che rispecchia pienamente l'ordine razionale e nella quale domina la virtù e vige la comunanza dei beni, e, per altro verso, negli scritti propriamente politici che prospettano uno Stato di impronta teocratica con a capo il pontefice.
A differenza dell'utopia di Tommaso Moro che è stata detta una utopia della libertà e della tolleranza, quella di Campanella è una utopia dell'ordine
La religione è gestita da tre supremi sacerdoti, che devono obbedienza incondizionata al ‘Grande Metafisico’, una sorta di Dio in terra (adora Dio, ma dà ampio spazio all'astrologia). 

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