Montaigne

Montaigne visse tra il 1533 e il 1592, è considerato uno degli esponenti maggiori dell’umanesimo, era francese e studiò latino grazie al suo insegnante che parlava solamente latino.

La sua opera principale è ‘saggi’ in lingua originale ‘essays’, che sarebbe una raccolta di esperienze. Egli ama osservare le esperienze umane e in questa opera praticamente egli confronta le sue esperienze con quelle dei suoi autori preferiti, come se fosse in continuo dialogo con loro. 

I Saggi di Montaigne

Scritti in francese, dei Saggi vennero rapidamente tradotti nelle principali lingue. L’autore innanzitutto distingue chiaramente i veri “scettici” (cioè i pirroniani che si fermavano alla sospensione del giudizio, o epoché) dai “dogmatici” e dai “dogmatici negativi” (cioè i neoaccademici, che affermavano di non conoscere nulla).

Sin dal titolo gli Essais affermano un modo di pensare moderno, non dogmatico, emancipato dalle domande dell’autorità filosofica. A essa si oppone un preciso metodo di liberazione dal pensiero dogmatico. Metodo che solo in apparenza veste i panni dell’autobiografia. Che investe il rapporto, delicato e complesso, di filosofia e teologia, ragione e fede.

L’opera di Montaigne si propone di ricostruire il senso e la capacità di sguardo e ascolto tra l’io e il mondo.

L’idea di una natura infinita produttrice e moltiplicatrice incessante di forme ignorate dall’uomo, fa dei Saggi uno strumento per affermare la legittimazione del pluralismo.  Il concetto è accompagnato da quello di tolleranza e la co-esistenza del diverso, a partire dalla coesistenza pacifica tra diverse religioni.
Scopo dei saggi è togliere la maschera a parole, persone e cose. Ciò con la consapevolezza che la sostanza del nostro essere è la sua intrinseca temporalità.


Ragione e immaginazione costituiscono per Montaigne una coppia di sinonimi intorno a cui ruota l’orientamento complessivo dei Saggi. 

“Lo studio me stesso più di ogni altro soggetto. È la mia metafisica, è la mia fisica”

Come disse Socrate, per Montaigne il ‘conosci te stesso’ è molto importante perché per lui queste esperienze dovevano servire a scardinare l’uomo dalla sua presunzione di sapere tutto e di porsi al di sopra di tutto, perché l’uomo presuppone di essere più di quello che è, e deve avere la coscienza del proprio limite.

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